CALTAGIRONE. Difficoltà economiche e sociali, assenza di prospettive di crescita e sviluppo, mancanza di lavoro, sono alcuni degli argomenti sui quali il vescovo della Diocesi di Caltagirone ha puntato l'indice in una «lettera-aperta» al presidente del Consiglio dei ministri e al presidente della Regione Siciliana. «La solitudine delle famiglie nell'affrontare il dramma della casa e del sostentamento quotidiano — dice monsignor Calogero Peri — il divario tra i tempi della politica e le risposte alle varie emergenze, sono problematiche che investono tutto il territorio nazionale ma che da noi sono amplificate per i motivi che hanno sempre segnato la differenza tra le aree del Paese», per cui il presule chiede interventi a sostegno del territorio e dei cittadini più deboli.
La missiva è stata sottoscritta da tutti i sindaci del Calatino-Sud Simeto, dal senatore Giuseppe Compagnone, dai parlamentari nazionali Giovanni Burtone e Fabio Porta e dai deputati regionali Gino Ioppolo, Nello Musumeci e Concetta Raia, i quali hanno condiviso le argomentazioni nel corso degli incontri promossi dall'Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro, che lo stesso vescovo ha avuto in questi mesi con gli amministratori locali e i rappresentanti istituzionali del comprensorio.
«Partire dagli ”ultimi”»: è l'accorata esortazione che monsignor Calogero Peri rivolge al premier Mattero Renzi e al presidente Rosario Crocetta. «Fino a quando non prenderemo atto del dramma di chi chiede il riconoscimento effettivo della propria persona, del proprio lavoro, della propria famiglia, non metteremo le premesse necessarie ad un nuovo cambiamento sociale».
L'assenza di lavoro secondo il presule è un'altra delle criticità affrontate: «La crisi — dice ancora il pastore della Diocesi calatina — in corso non si risolverà a breve né si possono attendere soluzioni miracolistiche. Alcune opportunità tuttavia non possono essere disattese e lasciate in balia di proclami elettoralistici».
Nel documento si chiedono anche nuove politiche sociali per i più deboli e gli emarginati, accompagnate da adeguate risorse economiche ed infrastrutture per il territorio quali il potenziamento della linea ferroviaria Catania-Caltagirone ed il ripristino della tratta Caltagirone-Niscemi-Gela.