CATANIA. Vent’anni fa i devoti si arrampicarono sulla statua del dio-fiume per assistere meglio ai giochi dei fuochi pirotecnici in occasione della solennità della patrona sant’Agata. Drammatici furono i risultati per la fontana dell’Amenano, rimasta mutilata in più parti. Da allora ad oggi non c’è stato alcun intervento. Adesso, grazie ad un accordo tra Giunta comunale e l’Accademia di Belle arti il mese prossimo inizierà il restauro del monumento, meglio conosciuto dai catanesi come «Acqua o linzolu». La fontana verrà «incartata» per una trentina di giorni, ma la novità di questo tipo di intervento sta nel fatto che i lavori potranno essere seguiti passo passo. A partire dalla metà del mese di settembre una decina di allievi del corso di restauro dell’Accademia di Belle arti, procederà a rimettere a nuovo la fontana, realizzata nel 1867 dallo scultore napoletano Tito Angelini sulla piazza del Duomo tra Palazzo Chierici e Palazzo Pardo. «Finalmente – dice l’assessore comunale ai Saperi e alla Bellezza condivisa Orazio Licandro – questo magnifico monumento tornerà agli antichi splendori visto che i giovani, seguiti da insegnanti dell’Accademia specialisti in restauro, non solo restituiranno alla statua del fiume Amenano la mano distrutta da alcuni vandali che una ventina d’anni fa si arrampicarono sulla fontana per assistere ai fuochi di Sant’Agata, ma rinnoveranno il monumento in tutte le sue parti». La scenografica fontana meglio nota ai catanesi come «Acqua o linzolu» poiché, cadendo da ogni lato del basamento, il liquido forma un vero e proprio lenzuolo bianco, precipitando sul corso d’acqua sotterraneo, che scorre due metri più sotto - è composto da una grande vasca a forma di conchiglia in marmo di Carrara, sulla quale è poggiata la statua personificazione del fiume Amenano, in epoca pagana venerato a Catania come un dio, che sorregge una cornucopia. Ai lati della divinità, si trovano due tritoni, mentre la conchiglia poggia su un basamento che reca sulla parte anteriore lo stemma della città. Orazio Licandro ha sottolineato come il ponteggio utilizzato dagli allievi sarà realizzato in maniera tale da far diventare le operazioni di restauro un vero e proprio spettacolo. Studenti e docenti opereranno infatti sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti. Il direttore dell’Accademia ritiene che per portare a termine le operazioni di restauro occorrerà circa un mese e che l’Accademia è in attesa di un visto della Soprintendenza. «Si tratta – dice Virgilio Piccari – di un progetto didattico di grande rilevanza che consente alla città di recuperare pienamente una fontana di grande pregio artistico».