CATANIA. «Senza nuovo personale il Policlinico Vittorio Emanuele di Catania rischia la paralisi». Lo afferma il segretario regionale del Coordinamento nazionale infermieri (Cni) e delegato regionale della Federazione sindacati indipendenti (Fsi) Calogero Coniglio, sottolineando che nell'azienda ospedaliera universitaria «l'unica notizia attesa è lo sblocco del turnover, che significa il superamento del blocco alle assunzioni e il via libera a nuova forza lavoro di infermieri, medici e personale di supporto».
"I problemi strutturali e del personale sono in quasi tutti i reparti - spiega Coniglio - a cominciare dal Pronto soccorso, dove la confusione regna sovrana. Alla base c'è carenza di personale infermieristico e una cattiva amministrazione delle poche risorse». Coniglio inoltre definisce «grave» la situazione dell'ematologia, ma rilevando «criticità in alcuni reparti come il Pronto Soccorso del Vittorio Emanuele, dove si raggiungono anche 250-300 accessi al giorno, nell'Osservazione breve intensiva (Obi) mancano all'appello 4 infermieri, inoltre grave carenza anche in clinica medica, blocco operatorio, chirurgia generale e d'urgenza». «Nel presidio ospedaliero del "Santo Bambino" - continua il sindacalista - la carenza pesa sulle due unità operative di ostetricia e ginecologia e in sala operatoria; nel presidio ospedaliero del "Ferrarotto" nei reparti specialistici di cardiochirurgia, cardiologia e l'ematologia. Nel presidio ospedaliero policlinico "Rodolico" sono tre i reparti in cui la situazione è critica: pneumologia, urologia e medicina d'urgenza».
«In città - conclude - mancano costantemente posti letto di tutte le discipline, e vergognosamente il San Marco non apre. Adesso chiediamo al Ministro dell'Interno di attivarsi per la reintroduzione delle postazioni di Polizia negli ospedali siciliani e al ministro della Salute la soluzione per colmare la carenza infermieristica della Regione rideterminando le sottodimensionate dotazioni organiche».
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