PATERNO'. A Paternò bufera e veleni sulla Iuc, l’imposta unica comunale, composta dalle voci Imu e Tasi. Il provvedimento, che deve essere adottato dal Consiglio comunale — stasera è prevista la prima seduta, ma certamente non se ne farà nulla — vede maggioranza e minoranza frantumate. Lo scambio di accuse è reciproco. Giunta e una parte della coalizione che l’appoggia sono dell’avviso che l’aliquota Tasi debba essere del 2,9 per mille, in modo tale da consentire la salvaguardia dei conti, alla luce delle minori entrate dai tagli decisi da Stato e Regione, allo scopo di fare fronte alla spesa sociale. La proposta comunque prevede tutta una serie di sgravi.
I componenti delle commissioni Bilancio e Affari generali sono di avviso diverso. L’aliquota Tasi non deve superare l’1,5 per mille e prevedere ugualmente una serie di sgravi, anche se in forma minore. La proposta dell’amministrazione già emendata dalle commissioni è quella che fa da testo guida per il dibattito di stasera in Consiglio comunale. “Si è lavorato per evitare un vero e proprio salasso per le tasche dei cittadini e alla fine in commissione abbiamo avuto modo di trovare un’intesa che evitare l’aumento di tributi locali, preferendo anche tagliare altre voci di bilancio per non pesare sulle tasche dei cittadini”, dice il presidente della commissione Bilancio Nino Valore, il quale ha annunciato che maggioranza e minoranza sono su questa stessa linea, così come le organizzazioni sindacali. Con la Tasi al 2,9 per mille sono previsti introiti per 2 milioni e 200 mila euro; con quella elaborata dalle commissione: 1 milione e 200 mila. In caso di necessità si dovrebbe agire sull’Addizionale da elevare sino allo 0,8 per mille. “La proposta dell’amministrazione comunale — dice il sindaco Mauro Mangano — rimane coerente con quanto abbiamo già detto nei mesi scorsi, ovvero mantenere la tariffa della Tasi sugli stessi livelli di quella che era per l’Imu sulla seconda casa. In questo modo, possiamo assicurare i servizi indispensabili per la città, considerando che il bilancio dell’ente deve sempre più fare i conti con una consistente riduzione dei versamenti da parte dello Stato e della Regione ed ecco la scenta di operare una serie di agevolazioni”. Turi Milicia, poi, ha presentato un emendamento della Tasi al 2,3 per mille. Per Lorenzo Arcoria di Cittadini in Comune «i consiglieri vogliono fare solo bella figura, ma il rischio di andare in dissesto è fortissimo. Ci vogliono due milioni e settecento mila euro per chiudere il bilancio; da dove li prenderemo”. O.C.