ANCONA. I carabinieri di Jesi hanno arrestato i presunti autori di due rapine compiute sabato scorso negli uffici postali di San Giovanni in Marignano (Rimini) e Sermide (Mantova). Nella banda, uno jesino di 26 anni, e due catanesi di 43 e 29 anni, pluripegiudicati. I tre sono stati bloccati sabato pomeriggio, all’uscita di Montemarciano dell’A14; a bordo della loro auto, una Fiat L bianca noleggiata a Catania, è stato trovato il bottino di 56mila euro, oltre ad arnesi da scasso e agli indumenti usati durante i colpi; nella sacca c'era anche una distinta di pagamento con timbro postale di Sermide, presa nella fretta insieme alle altre banconote. Da tempo i carabinieri di Jesi erano sulle tracce dei malviventi che tra agosto 2016 e marzo 2017 hanno rapinato altri tre uffici postali in provincia di Ancona, a Monteroberto (per un bottino di 50mila euro), Pianello Vallesina (18mila euro) e Marzocca di Senigallia (82mila euro). Il fatto che, in una delle rapine, fosse stata impiegata una moto rubata, trovata poi a Ponte Magno di Monteroberto, aveva fatto sospettare che tra i banditi qualcuno potesse abitare in zona. In ogni colpo il modus operandi era lo stesso: i tre facevano irruzione nel locale nel momento in cui gli impiegati caricavano il bancomat, con una mazza da carpentiere sfondavano la vetrata di ingresso, poi si davano alla fuga con il denaro. Informati dai militari di Cattolica e Gonzaga che i banditi si erano allontanati prima su una Fiat Tipo rubata e poi su una 500 L 'pulita', sabato i carabinieri di Jesi hanno atteso il loro l’arrivo nelle Marche, individuando la vettura giusta grazie alla camicia gialla del conducente, la stessa ripresa dalle telecamere dell’ufficio postale nel Riminese. I tre sono stati arrestati per rapina aggravata continuata in concorso.