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Catania, il salto di qualità non c'è: "Dobbiamo migliorare"

Gli etnei continuano a navigare a centro classifica con una media da retrocessione

CATANIA. È il Catania che non ti aspetti quello che torna sconfitto da Avellino. Un Catania che dopo aver realizzato otto reti in due partite interne non riesce, ancora una volta, neanche a impensierire il portiere avversario, in una gara giocata lontano dal «Massimino». Eppure Sannino aveva riproposto il 4-4-2 che sembrava aver dato una svolta al campionato della sua squadra, anche se era stato costretto a rinunciare a Rosina, infortunato, spalla ideale di Calaiò, rimpiazzato con Leto, il cui ritorno in campo ha coinciso con il brusco stop alla marcia del Catania.

E, con l'argentino, anche Calaiò è rimasto quasi muto, incapace di trovare lo spunto vincente. Tanta confusione in area avversaria, ma nulla più. «Questo è indicativo del fatto che ancora qualcosa non va. Noi siamo andati ad Avellino per fare la nostra partita: non abbiamo avuto vere e proprie occasioni da gol ma tante palle pericolose dentro l'area di rigore, calci d'angolo, punizioni, e questo significa che c'è stata comunque una grande pressione da parte nostra, cosa che nelle trasferte precedenti era mancata - commenta Peppe Sannino, che comunque vede il bicchiere mezzo pieno -. Dobbiamo ancora migliorare molto. Sono dispiaciuto perché avrei voluto continuare la serie positiva, se non vincendo almeno muovendo la classifica».

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