CATANIA. La dirigenza etnea sta cercando di forzare i tempi per la scelta del nuovo tecnico, dopo che Maurizio Pellegrino, per la seconda volta, dopo una breve apparizione sulla panchina rossazzurra della prima squadra, viene rimandato a sovrintendere lo staff tecnico delle giovanili. Una scelta che non sembra facile, perché il Catania ha perso gran parte del suo appeal. Se fino a qualche anno fa, infatti, era un club giovane e simpatico, con una squadra motivata che poteva far emergere il tecnico che si scommetteva (vedi Mihajlovic e Montella), adesso la situazione è completamente ribaltata.
Nell'ultimo anno sul terreno del Massimino sono stati "bruciati" Maran e lo stesso Pellegrino, Peppe Sannino, non certo l'ultimo arrivato, è andato via con classe, ma certi silenzi a volte valgono più di mille parole e, soprattutto, è manifesta la debolezza di una dirigenza che preferisce difendere il suo preparatore atletico piuttosto che il tecnico, che proprio male, viste le condizioni, non aveva fatto. Insomma, la dirigenza sembra aver perso la bussola, la squadra l'immagine di simpatia e la società l'esempio da seguire dal fair play finanziario alla gestione immobiliare. E' così, non se ne abbia a male nessuno.
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