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Il «nuovo» Catania prova a riprendere quota

Marcolin in cerca della prima vittoria. Squadra più italiana e meno argentina per battere la Pro Vercelli. Può debuttare il palermitano Mazzotta

CATANIA. Sarà un Catania «nuovo», almeno nella formazione, quello che scenderà in campo stasera al Massimino contro il Pro Vercelli. Una squadra molto più italiana (convocati Mazzotta, Ceccarelli, Schiavi e Sciaudone) e meno argentina, operaia e meno tecnica, senza presunte prime donne, ma con calciatori di categoria. Una rivoluzione quasi silenziosa si è compiuta in questi giorni di calcio mercato, dall'arrivo di Delli Carri, il nuovo direttore sportivo al quale la società ha affidato la gestione del calciomercato di riparazione. Le operazioni, però, non si sono concluse. Si aspetta, di certo, un secondo portiere, dopo che Frison è andato alla Sampdoria. Il giovanissimo Ficara probabilmente non è ancora maturo per sostenere la responsabilità di essere l'alternativa a Terracciano sul quale, invece, la società è decisa a scommettere e non da ora, ma dall'inizio della stagione. E poi bisognerà trovare collocazione a numerosi atleti, da Peruzzi a Rolin, già virtualmente con la maglia del Boca Juniors addosso; Leto e Monzon, ma probabilmente anche Spolli e Cani.

Alla prima di Marcolin e con alcuni elementi nuovi in campo non è andata bene: tre reti sul groppone subite a Lanciano. Adesso, sul proprio terreno di gioco bisogna provare a conquistare i tre punti per allontanarsi dall'ultimo posto, adesso ad un solo punto di distacco. La formazione sarà probabilmente in gran parte innovativa e, quindi, non sono da escludere problemi di meccanismi tra i reparti e di affiatamento tra i singoli: la squadra dovrà però crescere molto e presto, quanto meno per ottenere senza troppi affanni l'obiettivo della permanenza in serie B, che adesso quello prioritario.

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