CATANIA. Quattro reti e tante emozioni nel finale tra Catania e Spezia, che al Massimino pareggiano 2-2. Gli etnei passano in vantaggio in avvio di secondo tempo con Maniero ('7), lesto ad approfittare di un assist di Mazzotta, ma subiscono la rimonta dei liguri, in gol con un colpo di testa di Datkovic (27' st) e un tocco sotto misura di Migliore (44' st). L'inzuccata di Calaiò nel primo minuto di recupero evita agli etnei la sconfitta, ma non la contestazione del pubblico. I rossazzurri scivolano al penultimo posto in classifica, i liguri restano in zona play off. Marcolin aveva messo in campo una squadra con qualche aggiustamento: Schiavi esterno e Capuano centrale, per sopperire alla mancanza di Belmonte, infortunato; Del Prete sulla corsia destra, dove è sembrato timido e impreciso anche negli appoggi più facili. Centrocampo ridisegnato con Escalante, sempre più oggetto misterioso, e Mazzotta, grandissima prestazioni, esterni al fianco di Rinaudo. Terminale offensivo al meglio con Rosina alle spalle di Maniero e Calaiò. Assenti, oltre a Belmonte, Coppola e Martinho, infortunati, e Castro, squalificato. Il tecnico dello Spezia rivoluziona molto di più la sua formazione, per adattarsi ad un 3-5-2 che imbriglierà a centrocampo la manovra degli avversari. Lungo abbraccio, a inizio partita, proprio tra Bjelica e il suo ex capitano Mazzotta. Proprio l'avanzamento di Mazzotta sulla linea dei centrocampisti si rivelerà una mossa azzeccata perché il calciatore si proporrà costantemente in fase offensivo e non a caso sarà lui a fornire gli assist, quasi in fotocopia, prima a Maniero, che sblocca il risultato al 6' della ripresa, che finalizza una azione avviata da Calaiò, e poi dallo stesso centrale palermitano che di testa fa il bis, riuscendo ad aggrapparsi al pareggio a tempo quasi scaduto. La sconfitta sarebbe stata, però, una vera e propria beffa per la formazione etnea che non ha certo risparmiato energie, fin quando le ha avute, per poco più di un'ora, ma ha sprecato troppo sotto porta, in diverse occasioni.