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Caso Catania, Delli Carri: «Intercettazioni? Non sono prove»

Il legale dell’ex presidente rossazzurro annuncia battaglia ed è pronto a contestare il contenuto delle telefonate sulle presunte combine

CATANIA. Domani toccherà al presidente Nino Pulvirenti a Gianluca Impellizzeri, il titolare di un centro scommesse e «partner» del dirigente rossazzurro, e all'amministratore delegato Pablo Cosentno, tutti agli arresti domiciliari da qualche giorno. Saranno sottoposti all'interrogatorio di garanzia da parte del gip Fabio Di Giacomo che contesterà il reato di frode sportiva per avere in concorso determinato l'esito di alcune partite. Un elenco che, partito da cinque incontri del torneo di serie B, sembra allungarsi giorno dopo giorno, man mano che continua lo stillicidio di parte delle intercettazioni.

L'ultima riguarderebbe anche il patron della Lazio Claudio Lotito, al quale sarebbe stato chiesto di «intercedere» in vista del confronto con l'Avellino. Tra Pulvirenti e il presidente del club capitolino che non risulta, al momento, tra gli indagati, i rapporti sono ottimi, dai tempi della serie A, quando Pulvirenti fu eletto consigliere di Lega ed era in sintonia anche con il vicpresidente del Milan Galliani. Il legale di Nino Pulvirenti, Giovanni Grasso, annuncia battaglia ed è pronto a contestare il contenuto delle telefonate e la mancanza di prove della consegna di denaro tra l'ex direttore sportivo rossazzurro Daniele Delli Carri, i suoi referenti e i calciatori protagonisti delle presunte combine.

 

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