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Caso Catania, Abodi avverte: “Non ci saranno sconti”

CATANIA. Un patteggiamento di Pulvirenti e del  Catania al processo al Calcioscommesse che prenderà il via  martedì? Farebbe «indignare» il presidente della Lega di B,  Andrea Abodi. Eppure, la collaborazione offerta in Procura Figc  dal patron etneo, come noto, era volta proprio ad ottenere il  patteggiamento e ad alleggerire la posizione del club che -  deferito per doppia responsabilità diretta (alla 'sbarrà anche  l'ex ad Cosentino) per le presunte combine di sei partite che  consentirono ai rossazzurri di ottenere la salvezza in Serie B -  altrimenti rischierebbe la Serie D.

«Ci affidiamo alle decisioni  della magistratura sportiva», aveva detto nei giorni scorsi il  presidente Figc, Tavecchio.     E proprio l'ufficio di Palazzi sembra ritenere sufficienti le  ammissioni fatte da Pulvirenti nelle oltre sei ore in Procura  (il suo verbale era stato secretato in vista di un nuovo filone  d'inchiesta catanese che riguarda altri tesserati e club  coinvolti per responsabilità oggettiva) per una proposta di  patteggiamento dinanzi al Tribunale Federale Nazionale: la Lega  Pro (con una forte penalizzazione) per il club; l'inibizione di  Pulvirenti per 5 anni, ma non la radiazione.

«Voglio pensare - ribadisce Abodi all'Ansa - per il rispetto  assoluto che porto nei confronti della Giustizia Sportiva e dei  suoi Organi, che si tratti solo di valutazioni dei media. Non ho  nessun imbarazzo ad ammettere che mi indignerebbe l'idea che una  società responsabile di illeciti sportivi gravi e conclamati,  che ha mortificato la reputazione di un'intera categoria, che  non si è fatta scrupolo di frodare 21 concorrenti e centinaia di  migliaia di spettatori paganti, sia ammessa a disputare un  campionato professionistico nella categoria in cui sarebbe  probabilmente retrocessa, se non avesse rubato punti alle  avversarie. Stessa indignazione se si decidesse di allontanare  dal calcio solo temporaneamente i protagonisti di questa frode».     Un messaggio esplicito alla Figc e ai suoi organi che,  mercoledì, affronteranno anche i casi di Teramo (rischia di  perdere proprio la Serie B) e quelli di Savona (avrebbe venduto  il match decisivo per la promozione degli abruzzesi), Torres e  Vigor Lamezia, a rischio estromissione dalla Lega Pro. Oltre al  Brindisi in Serie D (deferite per responsabilità oggettiva anche  9 società di Pro e Dilettanti). «Se viene calpestata l'essenza  stessa dello sport - conclude Abodi - tradendo la fiducia del  pubblico e dei partecipanti, nella lealtà e genuinità della  competizione, la punizione deve essere inesorabile, radicale e  non negoziabile. Non abbiamo altra difesa. Non hanno altra  difesa nemmeno gli incolpevoli tifosi del Catania».

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