CATANIA. Altro che scossa: è stato un black out. L’esordio di Mario Petrone sulla panchina del Catania lascia parecchio perplessi: squadra schierata pensando al passato, con la difesa a 4 (anche a causa dell’assenza di Bergamelli, squalificato) e schieramento offensivo con una sola punta di ruolo (Pozzebon), sia pure affiancata da tre centrocampisti con caratteristiche offensive come Di Gazia, Mazzarani e Russotto. Tavares finisce in panchina. Ma il minor «peso» in area di rigore sembra favorire il Taranto che occupa militarmente il centrocampo e blinda il limite dei sedici metri concedendo pochissimo alla lenta e prevedibile manovra degli etnei. Occasioni da gol pochissime, da una parte e dall’altra, nonostante l’incontro sia stato giocato su buoni livelli agonistici e tecnici. Nel primo tempo Drausio, deviazione in angolo del portiere, da una parte e Lo Sicco dall’altra, punizione deviata contro la traversa dalle dita di Pisseri in volo, sono le uniche degne di nota. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE