CATANIA. «Nino Pulvirenti nei prossimi giorni parlerà alla piazza. Sarà un atto dovuto e voluto nei confronti della gente di Catania», l’annuncio ufficiale lo ha dato Pietro Lo Monaco, nella sala conferenze di Torre del grifo. L’ultima apparizione dell’ex presidente del Catania, tutt’ora proprietario del club, fu quando ancora non era esploso completamente il caso «i treni del gol» e lui presentava, per rilanciare l’entusiasmo, il progetto del nuovo stadio rossazzurro, in contrada Passo Martino.
Poi le cronache giudiziarie presero il sopravvento su quelle sportive, con tanto di inibizione dalle cariche federali per cinque anni. Da qualche mese è stato revocato il daspo e Nino Pulvirenti potrebbe tornare allo stadio da spettatore, ma è un passo importante, difficile, che dovrà essere preparato per tempo.
La tifoseria non ha dimenticato, non tanto la retrocessione sul campo, dalla serie A alla B, ai tempi della «risorsa Pablo Cosentino», ma la vergogna di partite comprate, da nessuno, e tutto ciò che è venuto dopo: la serie C, le penalizzazioni, un bel giocattolo rotto e forse irrimediabilmente. Adesso, da tredici mesi, ci sta provando Lo Monaco a rimettere insieme i cocci e deve essere sulla buona strada se, appena un paio di giorni fa, ha detto «Il Catania è tornato!»
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