Un’altra scadenza importante quella odierna, alla quale la Sigi arriva con il consueto affanno, che sembra essere la nota caratterizzante di questo inizio di stagione per il Catania calcio. Bisognerà, infatti, presentare la fidejussione accessoria, una sorta di sanzione per aver sforato il tetto ingaggi. Circa cinquecentomila euro, anche se l’importo reale della fidejussione, tra contanti e beni a garanzia, è al di sotto di questa cifra. Se la scadenza non sarà rispettata, il Catania vedrà annullati i contratti con i nuovi calciatori ingaggiati in questa stagione, secondo una sorta di procedura retroattiva. Ma non sarà solo questo il danno, perché ai due punti di penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi entro la data prevista di luglio, se ne aggiungerà un altro. Insomma, la partenza rischia di essere già fortemente ad handicap, altro che squadra competitiva come aveva dichiarato il presidente di Sigi, Giovanni Ferraù. Diventa, quindi, sempre più difficile immaginare il rilancio della società, o la sua cessione, prima ancora che della squadra. Le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’imprenditore Angelo Maugeri, uno dei soci Sigi, più rappresentativi, non lasciano presagire nulla di buono. C’è, infatti, una evidente difficoltà da parte di alcuni soci a onorare l’impegno dell’aumento del capitale sociale, già eroso in questi mesi di navigazione a vista con il rischio costante gli finire sugli scogli del fallimento. Ieri, comunque, a Torre del Grifo si è disputata la prima amichevole, a porte chiuse, della stagione, contro la Jonia, formazione del campionato d’Eccellenza.