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Serie D, va al Paternò il derby con l'Acireale

Il primo tempo non regala grosse emozioni. Partita molto bloccata a centrocampo e poche, per non dire assenti, le occasioni da una parte e dall’altra. Con entrambi i portieri inoperosi, le due squadre hanno concentrato le proprie energie nel vincere i duelli in giro per il rettangolo di gioco. Per i padroni di casa, l’unica conclusione degna di nota è la girata di Asero finita alta. Per l'Acireale, Marchetti, dopo essersi liberato per il tiro, trova una deviazione che manda la palla in angolo.

Secondo tempo che, fino al 24', prosegue in egual modo, con le squadre che si allungano un po’ di più. Le occasioni, però, continuano a mancare. Fino al 24', appunto, quando arriva l’episodio che cambia la partita: un calcio di punizione dal limite si rivela fatale per l’Acireale. La conclusione di Marino, dalla destra di Zizzania, sbatte sulla barriera e beffa il portiere alla sinistra. I granata vanno vicinissimi al gol poco dopo: Marchetti raggiunge un cross in area, ma non riesce a colpire bene il pallone. Al 40' la dea bendata dice di no di nuovo all’Acireale: una mischia furibonda genera due conclusioni verso la porta di Milieto, ma il pallone viene respinto, in entrambe le occasioni, sulla linea. Al 90+6 arriva il triplice fischio che sancisce la sconfitta dell’Acireale.

Al termine del match, l’allenatore dei granata, Massimo Epifani, ha incontrato i giornalisti: «Perdere così fa ancora più male. Hanno fatto praticamente quel solo tiro, mentre noi abbiamo avuto più occasioni, anche quella clamorosa per pareggiare, ma se nel calcio non si fa gol le partite si perdono. E purtroppo a noi sta capitando sempre questo. Abbiamo tirato fuori il coraggio solo gli ultimi venti minuti, e si ci vogliamo tirare fuori da questa situazione dobbiamo fare qualcosa di più». Sull’immediato futuro, poi: «Adesso dobbiamo metterci al riparo, perché inizio a essere stanco anch’io a dire sempre le stesse cose. È giusto che, da allenatore, ci metta io la faccia, mi prenda le responsabilità pubblicamente, ma è ora che si faccia qualcosa di importante per cambiare rotta».

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