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Ravenna, tentato omicidio verso artigiano catanese: un arresto e cinque denunce

RAVENNA.  Cinque colpi di pistola da distanza ravvicinata, di cui due erano andati a segno a una gamba e a un braccio. E se l'artigiano preso di mira, un 45enne di origine catanese, non era morto, era stato solo perchè aveva avuto la prontezza di rincasare di corsa a zig-zag evitando così colpi mortali.
Per quanto accaduto a Faenza, nel Ravennate, la mattina dell'8 luglio 2009, giovedì scorso è stato arrestato un imprenditore di 57 anni pure lui di origine catanese ma residente a Imola, nel Bolognese.   
L'uomo è stato bloccato all'aeroporto Marconi mentre stava per andare in Sicilia sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip bolognese Mirko Margiocco su richiesta del Pm della Dda Valter Giovannini. Deve rispondere di tentato omicidio, tentata estorsione e porto abusivo di arma, il tutto aggravato dal metodo mafioso. Nello stessa inchiesta iniziata con il Pm ravennate Roberto Ceroni compaiono altri cinque indagati a piede libero, perlopiù di Misterbianco, in provincia di Catania.    
Secondo le verifiche portate avanti dalla squadra Mobile della polizia e dal nucleo Investigativo dei carabinieri di Ravenna, l'episodio va inserito nel contesto della collocazione della manodopera per lavori di impiantistica industriale da realizzare nel Bolognese.
 L'imprenditore catanese avrebbe cercato di convincere il quarantacinquenne ad accettare di fare lavorare operai da lui indicati: al rifiuto, avrebbe prima risposto con un avvertimento, giungendo poi a commissionare il delitto.
Per l'accusato - con precedenti per estorsione e usura e difeso dall'avvocato ravennate Carlo Benini - l'interrogatorio di garanzia è stato fissato per lunedì a Bologna.

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