Tragedia sfiorata nell’area di attesa della sala operatoria dell’ospedale «Castiglione-Prestianni» di Bronte, dove per ben due volte sono caduti intonaci dal soffitto. Il primo distacco si è verificato giovedì, poco dopo le 10, sfiorando un paziente; il secondo intorno alle 12, di ieri, durante il sopralluogo effettuato dal sindaco e dei suoi collaboratori. «Alcuni operatori sanitari — dice Pino Firrarello — mi stavano mostrando i danni provocati dal primo crollo, quando all’improvviso nella stessa stanza un altro pezzo di intonaco, di grosse dimensioni, si è improvvisamente staccato dal tetto, frantumandosi sul pavimeneto. Fortunatamente nessuno di noi si è fatto male, ma siamo stati testimoni del pericolo che hanno corso i pazienti e gli operatori sanitari. La verità è che la Sanità siciliana sta andando letteralmente a pezzi e l’ospedale di Bronte non è escluso da questo disastro, che giorno dopo giorno compromette il diritto alla salute dei cittadini». Il sindaco ha immediatamente inviato telegrammi, informando dell’accaduto al prefetto, al presidente della Regione e all’assessore regionale alla Salute, chiedendo a quest’ultimo e per conoscenza al commissario dell’Asp di intervenire con sollecitudine, per non privare i cittadini di un vasto comprensorio, che va da Randazzo a Cesarò, del diritto alla salute. A cadere sul pavimento spessi strati di intonaco del soffitto nascosto da pannelli che non hanno resistito al peso e sono anch’essi rovinati a terra. Forse il secondo crollo è stato determinato in qualche modo dai «saggi» che vengono effettuati sul soffito. In ogni caso tutto ciò fa capire che l’intero complesso operatorio va controllato. Ovviamente le attività chirurgiche sono state sospese e anche dall’ospedale è partita una richiesta formale di intervento in somma urgenza. L’ospedale di Bronte è un cantiere aperto per i lavori di ampliamento e ristrutturazione. «La sala operatoria completata circa quindici anni fa, non è stata interessata dai nuovi lavori - dice ancora Pino Firrarello — ma la verità è che durano da troppo tempo. Era il lontano 18 dicembre 2006 quando furono consegnati all’impresa e da programma dovevano durare in due anni. Invece, ancora oggi i lavori non sono finiti e quel che è peggio non se ne intravede la fine. Nel terrazzino sopra il complesso operatorio sono appoggiate pesantissime apparecchiature. Mi chiedo se non hanno in qualche modo appesantito la struttura».