CATANIA. Una vera festa con tanto di calici e brindisi. Un evento atteso da anni dalla popolazione studentesca, accorsa in gran numero alla Cittadella Universitaria. Alla presenza del Rettore dell'Università, Giacomo Pignataro, il presidente dell'Ersu di Catania, Alessandro Cappellani, il sindaco Enzo Bianco e l'ingegnere Francesco Sciuto, hanno tagliato il nastro della mensa Cittadella. Un atto simbolico, la struttura era già aperta da qualche giorno, per celebrare la fine dei lavori di ristrutturazione dell'edificio di via Santa Sofia, ma anche di quello di via Oberdan (chiuso da alcuni anni a causa delle pessime condizioni strutturali e restituito agli studenti). Insieme con loro erano presenti, mercoledì sera, i deputati regionali Concetta Raia e Gianfranco Vullo, il segretario cittadino della Cgil Giacomo Rota e i rappresentanti delle forze dell'ordine e quelli della ditta Pellegrini di Milano, l'azienda che si è aggiudicata l'appalto. Il presidente Cappellani, da buon padrone di casa, ha fatto visitare tutti i grandi saloni della mensa al sindaco Enzo Bianco, che ha anche incontrato nelle cucine (rinnovate e ammodernate) gli addetti alla ristorazione. «Credo che questo sia il modo migliore per aprire l'anno accademico - ha commentato il Rettore, Giacomo Pignataro -. Noi conosciamo le difficoltà dei nostri sistemi universitari, delle famiglie e degli studenti. L'apertura della mensa è una buona notizia. Da parte nostra c'è il massimo impegno». Nuovi anche gli arredi della mensa e la predisposizione per la sala multimediale e il server. «Ringrazio tutti coloro che hanno avuto fiducia in noi», ha concluso Ernesto Pellegrini presidente dell'azienda che, nata nel 1965, dà lavoro ad oltre 7mila persone e che, con l'appalto di 10.800.000 euro, si occuperà della gestione delle mense universitarie per i prossimi sei anni. Salgono così a tre - c'è anche il "ristorantino" di via Vittorio Emanuele - le strutture per gli studenti universitari catanesi in attesa della quarta struttura, l'Hotel Costa bloccato da un contenzioso che non sembra vicino alla conclusione.