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Carta d’identità senza bollo, odissea per un giovane di Aci Sant'Antonio

Il ragazzo era partito per Londra, dove lavora, lo scorso 14 ottobre, dopo una breve vacanza. Ma all'aeroporto della capitale inglese, sono cominciati i guai

ACI SANT'ANTONIO. «Papà, sono a Heathrow, mi stanno arrestando». L'appello arriva via sms sul telefonino di un'esterrefatto genitore di Aci Sant'Antonio, che solo poche ore prima aveva salutato il proprio figlio all'aeroporto di Catania. Il ragazzo era partito per Londra, dove lavora, lo scorso 14 ottobre, dopo una breve vacanza. Ma all'aeroporto della capitale inglese, sono cominciati i guai. Ai controlli, forse fattisi più serrati per l'allarme terrorismo, il ragazzo viene fermato, con l'accusa di avere il documento contraffatto.

Il tempo di mandare il messaggio a casa, poi gli viene sequestrato il telefonino, e lui viene chiuso in una camera di sicurezza, per sedici ore. Senza bagagli, senza un cambio, sottoposto a ben quattro interrogatori, prima di essere rimesso su un aereo diretto in Italia, scortato fino a Roma dai poliziotti inglesi, come fosse, davvero, un terrorista. E anche all'arrivo a Roma, i poliziotti inglesi consegnano il ragazzo alla polizia italiana, e solo una volta giunto in questura, il giovane riesce a chiarire l'equivoco.

 

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