CATANIA. La Corte d'assise di Catania presieduta da Luigi Russo ieri pomeriggio ha condannato a 21 anni di reclusione lo psicologo Michele Privitera. L'uomo, chiamato a rispondere per la morte del 23enne Salvo Marco Zappalà avvenuta nelle campagne di Paternò il 2 gennaio 2008 durante una battuta di caccia, era imputato per omicidio volontario. Per Privitera l'Accusa, rappresentata dai pm Giuseppe Sturiale e Miriam Cantone, a conclusione della requisitoria lo scorso 29 maggio aveva chiesto la condanna a 24 anni. I giudici hanno disposto anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, la libertà vigilata per 3 anni e il risarcimento dei danni, ai familiari e ai parenti che si sono costituiti parte civile, da liquidarsi davanti al giudice civile. La Corte ha intanto stabilito che il medico dovrà versare una provvisionale, ai genitori, di 250mila euro.
Il giovane che a causa di una depressione era in cura dallo psicologo, quel 2 gennaio si trovava in compagnia di Privitera. Dopo il tragico fatto a chiamare i Carabinieri, per denunciarne la morte, fu proprio lo specialista che, ai militari, raccontò che il ragazzo aveva sottratto il fucile per suicidarsi. Una tesi che non ha convinto gli inquirenti.
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