CATANIA. Il sistema a cui avevano pensato e messo in atto era semplice, lineare. Per raggiungere gli studenti dell'Università di Catania, nella loro veste di potenziali elettori per le regionali 2012, veniva inviata una email da un indirizzo esterno all'Ateneo che attraverso una cartella elettronica, contenente la lista degli iscritti, giungeva ai destinatari. Peccato che quei recapiti erano stati forniti dagli studenti all'Università esclusivamente per ricevere comunicazioni didattiche o amministrative e non pubblicità elettorale.
E' stato questo il quadro che ieri è emerso in Aula nel processo "Mailgate" che vede imputati per rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio l'ex rettore, Antonino Recca, e i dipendenti dell'Ateneo Antonino Di Maria ed Enrico Commis. "L'attività di indagine - ha dichiarato Antonello Pennisi, ispettore della Polizia Postale ascoltato come teste dell'Accusa - nasce dalle segnalazioni degli studenti che lamentarono di avere ricevuto una email elettorale. Si trattava del volantino di Elena Maria Grassi" candidata dell'Udc.
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