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L’infettivologo siciliano colpito dall’Ebola, colleghi fiduciosi: è un tosto ce la farà

Le figlie dell’infettivologo catanese di nascita ed ennese di adozione non vedono l’ora di riabbracciare il loro papà ma nel frattempo si sono chiusi nel silenzio delle loro pareti domestiche

ENNA. Le ultime immagini che hanno visto del padre sono una sequenza di frame fotografici che lo ritraggono ancora in Sierra Leone nelle prime ore del mattino con la tuta scafandro bianca mentre sulle sue gambe esce dalla base di Emergency e si dirige verso la jeep che lo porterà all'aeroporto di Freetown, da dove partirà il volo per l’ Italia.

Le figlie dell’infettivologo catanese di nascita ed ennese di adozione non vedono l’ora di riabbracciare il loro papà ma nel frattempo si sono chiusi nel silenzio delle loro pareti domestiche «D’accordo con papà abbiamo stabilito di non rilasciare più dichiarazioni» ci dice per telefono con tono gentile la più grande intanto aspettano che Fabrizio gli dia l’ok per partire. Le valigie sono pronte da lunedì ma l’impossibilità di correre ad abbracciarlo – il medico è in assoluto isolamento in una stanza dedicata allo Spallanzani di Roma – ha un pò rallentato la corsa.

 

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