CATANIA. Torna al punto di partenza un troncone dell’inchiesta sul buco di bilancio al Comune di Catania, il processo sui preventivi “gonfiati” dal 2006 al 2008, sugli atti contabili che prevedevano entrate di denaro nelle casse comunali mai realizzate e che vede imputati Vincenzo Castorina e Francesco Bruno, entrambi in qualità di ragioniere generale di palazzo degli Elefanti, gli assessori al Bilancio Gaetano Tafuri e Francesco Caruso, il dirigente all’Urbanistica Luigi Asero, l’ex commissario Vincenzo Emanuele, il dirigente dell’ufficio condono edilizio Carmelo Cimellaro e i dirigenti del servizio Entrate Mario D’Antoni e Carmelo Pricoco. Il Comune è parte civile. Ieri il giudice della prima sezione penale del Tribunale, Roberto Passalacqua, che si stava occupando della vicenda giudiziaria giunta già ad uno stato avanzato del dibattimento, ha disposto la regressione al gup del procedimento. La decisione è giunta in seguito all’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Catania l’11 novembre scorso con la quale è stata accolta l’istanza di ricusazione del gup, Giuliana Sammartino, che si era occupata originariamente dell’udienza preliminare. Istanza di ricusazione presentata dalla difesa del commissario Emanuele affidata agli avvocati Giovanni Rizzuti e Carmelo Galati. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA