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«Pesca crudele a Riposto», Facebook lo incastra

Convocato a Circomare il baby pescatore ha preferito fare scena muta. Rischia sino a 5 anni di carcere

RIPOSTO. Si è vantato su Facebook di adoperare con estrema disinvoltura il palangaro (strumento di pesca cosituto da una lunga lenza con molti ami), per catturare piccoli pescespada. Nel video è ritratto con la preda. Rischia fino a cinque anni di carcere il ventunenne ripostese autore del video shock su una battuta di pesca illecita, effettuata la scorsa estate e proposto nel novembre scorso sulla rete.

Denunciato dall’Ufficio circondariale marittimo di Riposto, con il coordinamento della Direzione marittima etnea, infatti, il giovane deve rispondere dell’accusa di istigazione a delinquere ed apologia del reato di uccisione di animali. Scioccanti le immagini riprodotte dal video, girato di notte, postate sul profilo del giovane dove, l’autore, «vanta», con estrema crudeltà, la propria abilità nel manofrare il palanco, con il quale cattura diversi esemplari dei quali si vanta anche del cospicuo risultato della battuta di pesca: una decina di pescespada pescati, molti dei quali al di sotto della taglia minima di un metro e 40 centimetri. Convocato negli uffici di Circomare Riposto, l’indagato, si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato deferito alla Procura distrettuale, dove il pm Raffaella Vinciguerra, sta coordinando la prosecuzione delle indagini. «Il reato ipotizzato – dice il comandante Luca Provenzano - rientra nei ”delitti contro il sentimento per gli animali”, istituiti nel 2004, in risposta ad una accresciuta sensibilità del legislatore verso l’argomento.

 

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