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Albanese arrestato in aeroporto a Catania: aveva documenti falsi

Dai controlli è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell'occasione in possesso di documenti falsi

CATANIA. Un albanese di 30 anni è stato arrestato dalla polizia all'aeroporto di Catania perché trovato in possesso di documenti falsi. Dai controlli è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell'occasione in possesso di documenti falsi con i quali voleva salire a bordo di un aereo per Londra.

L'albanese arrestato dalla polizia all'aeroporto di Catania aveva una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un'altra persona mentre tenevano dei Kalashnikov. La pen drive è stata trovata dagli uomini della polizia di frontiera dell'aeroporto durante la perquisizione. Trovati anche altri file con documenti di varie nazionalità.

Aveva un biglietto per Londra comprato su internet con documenti falsi l'albanese fermato all'aeroporto di Catania. L'uomo si è presentato al check in di un volo per Bucarest con il suo documento originale e ha avuto la carta d'imbarco. Passati i controlli, però, l'uomo invece di andare al gate da dove partiva il volo per la Romania, si è diretto verso il gate per Londra: aveva un'altra carta d'imbarco stampata online dopo avere acquistato in rete un biglietto per la capitale della Gran Bretagna con documenti falsi.

I controlli che hanno portato all'arresto del cittadino albanese rientrano nelle misure disposte negli ultimi giorni per rafforzare i dispositivi di controllo alla frontiera. Proprio due giorni fa, tra l'altro, il Dipartimento di pubblica sicurezza aveva inviato a tutti gli uffici di frontiera un nuova circolare nella quale si chiedeva il potenziamento delle misure di sicurezza sia in entrata che in uscita dal Paese attraverso un "sistematico accesso" alle banche dati e a un controllo più accurato delle liste dei passeggeri dei voli a rischio.

Quando gli agenti di polizia, insospettiti dall'atteggiamento insofferente dell'albanese lo hanno pedinato e successivamente perquisito, gli hanno trovato una carta d'identità intestata ad un cittadino italiano che era contraffatta in alcuni dati personali e riportava una fotografia dell'albanese coperta da una pellicola trasparente di sicurezza. Nella pen drive sono poi stati trovati altri file contenenti documenti d'identità di altre nazionalità alcune dei quali avevano già la foto dell'albanese, che sono ora al vaglio degli investigatori dell'antiterrorismo per capire la provenienza.

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