CATANIA. Altra udienza fiume per il processo sugli illeciti nel trattamento e smaltimento dei rifiuti a Santa Venerina e a Ramacca, dove hanno sede due stabilimenti delle ditte Ofelia ambiente e Bar Bis Engineering. Ad essere ascoltato, in controesame, come teste dell'accusa davanti al collegio della Seconda sezione penale del Tribunale, presieduto da Ignazia Barbarino, a latere Roberto Camilleri e Giuseppina Montuori, è stato Roberto Grimaldi, il dirigente dell'Arpa Catania, la divisione etnea dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, che ha continuato ad approfondire gli aspetti tecnici della vicenda. Dietro, infatti, a quanto accadeva nei due siti ci sono aspetti legati alla mancata osservanza delle disposizioni normative, dettate appositamente in materia, ma anche le autorizzazioni e i permessi che venivano rilasciati dagli Enti preposti. Alla sbarra figurano Giuseppe e Alessandro Monaco, titolari delle imprese incriminate, Ambrogio Bonaventura, Orazio Spadaro, e i funzionari della provincia di Catania Nello Russo e Umberto Troja. I reati contestati, a vario titolo, dal pm Giovannella Scaminaci sono di falso e abuso d'ufficio, traffico e gestione di rifiuti pericolosi. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI