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Neonata morta, la Regione sospende l’attività della clinica di Catania. Procura: tra 15 e 20 indagati

PALERMO. L'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, ha dato incarico al dirigente generale del dipartimento Attività Sanitarie "di avviare le procedure finalizzate ad un'eventuale sospensione delle attività di ostetricia della casa di cura Gibiino di Catania, limitatamente alla sola attività di ricovero per il parto". La decisione è stata assunto dopo il vertice di ieri convocato per chiarire le responsabilità attorno alla morte della neonata avvenuta in ambulanza durante il trasferimento a Ragusa perché negli ospedali di Catania non c'erano posti letto disponibili nella rianimazione. "E' una procedura dovuta - precisa l'assessore - da assumersi in via cautelare e precauzionale per la cui definizione si dovranno attendere le controdeduzioni della struttura nonché l'esito dell'ispezione della Commissione congiunta Ministero- Regione che si insedierà lunedì prossimo".  Contestualmente i direttori generali delle Aziende sanitarie interessate e le centrali operative del 118 sono stati chiamati "a fornire tempestivamente ulteriori elementi, oltre quelli richiesti ieri in sede di riunione".

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Sarebbero un numero compreso tra 15 e 20 i potenziali indagati nell'inchiesta per la morte della piccola Nicole. La Procura di Catania vuole chiarire la "complessa serie di concause" che hanno causato il decesso. "Dal parto e dalle terapie effettuate nelle primissime fasi di vita della bambina", ma anche "modalità di reazione delle strutture centrali, a partire dal 118, nonché i tempi e le modalità di utilizzo dell'autoambulanza e la adeguatezza del personale del mezzo rispetto all'emergenza che si prospettava".

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