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Spaccio di eroina e cocaina, 18 condanne: 226 anni di carcere

Gli imputati hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. Stralciata la posizione di Francesco Formica che verrà nuovamente esaminata dalla Dda

ADRANO. La droga veniva nascosta tra i binari della vecchia stazione in disuso di Adrano ma il giro di spaccio che si era creato intorno all'area non era passato inosservato agli inquirenti.

E' giunto a sentenza, ieri, un troncone dell'inchiesta "binario morto", scattata nell'aprile 2014 e coordinata dai sostituti procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia Laura Garufi e Pasquale Pacifico, che ha sgominato due gruppi criminali, per un totale di 27 persone, che gestivano il mercato della cocaina e dell'eroina con a capo Angelo Arena, Giovanni La Rosa e Nicola Mancuso.

Secondo l'accusa avevano messo in piedi un'associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti con compiti e tipologie di droga da smerciare ben specifici. Per gli investigatori alcuni soggetti avrebbero avuto contatti con il clan mafioso dei Santangelo e con quello della famiglia Rosano - Pipituni. E di riflesso i gruppi erano organizzati. Ai seguaci dei Santangelo spettava la gestione dell'eroina mentre per i Rosano - Pipituni spettava la cocaina. La clientela proveniva principalmente oltre che dalla stessa Adrano da Biancavilla e Santa Maria di Licodia. Gli imputati hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato e per loro sono stati comminati 226 anni e 4 mesi di carcere.

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