ACIREALE. “Hanno tolto a mio marito anche la dignità di poter morire in un letto d’ospedale”. L’accusa, pesante, è di Fernanda Visalli, che ha presentato, ieri, una denuncia ai Carabinieri di Acireale, contro l’ospedale “Santa Marta e Santa Venera”- A conclusione di un’odissea durata quattro giorni tra i disservizi del presidio ospedaliero acese, conclusasi tragicamente con la morte di suo marito. La signora Visalli adesso chiede giustizia: “Lo devo a mio marito, e agli altri malati che si sono venuti a ritrovare nel girone infernale del pronto Soccorso di Acireale – spiega la donna – E che mi hanno chiesto di non dimenticarmi di loro ”, dice la vedova.
L’odissea comincia nel pomeriggio di venerdì 27 febbraio, quando il marito della donna, già sottoposto a chemioterapia, viene ricoverato al Pronto Soccorso con un blocco renale. La situazione in cui si viene a trovare il pazienteè è ormai accettata con rassegnazione da chi vive quotidianamente la realtà acese. Ma la signora Visalli , che ha lavorato a lungo a Modena e ha in mente ben altri standard di regimi ospedalieri, non ci sta.
"Non c'è posto in ospedale, mio marito morto in barella"
Il racconto del calvario della donna
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