CATANIA. Strano a dirsi, almeno fino a un paio di anni fa: gli adesivi dell’associazione «AddioPizzo» spiccano adesso sui camion della «Geotrans». Era un’azienda trasporti della «Cosa Nostra Spa», confiscata lo scorso anno alla famiglia Ercolano su ordine della magistratura etnea. Ha un fatturato di oltre cinque milioni di euro, 120 mezzi e trenta dipendenti. È stato il commissario giudiziario della «Geotrans» a chiedere l’adesione all’organizzazione antimafia. Che, ieri, ha diffuso una nota per esprimere tutta la propria soddisfazione: «Riteniamo da sempre - si legge - che le aziende sottratte alla mafia costituiscano un patrimonio economico e umano. Lo Stato ha il dovere di salvaguardarle, per evitare che le confische si risolvano in altrettante vittorie di Pirro. Ogni bene non assegnato, ogni azienda che fallisce o viene liquidata costituisce una sconfitta per lo Stato. Per questa ragione, abbiamo accolto positivamente la richiesta avanzata dall’amministratore giudiziario della Geotrans, l'azienda di trasporti confiscata alla famiglia Ercolano, di entrare far parte della lista pizzo-free. Questa lista riunisce 130 imprenditori, commercianti e liberi professionisti che hanno detto pubblicamente no al racket». E ancora: «Lo slogan ”La legalità viaggia con le aziende confiscate” vuole essere un messaggio di fiducia nello Stato e in quanti quotidianamente si impegnano affinché questa nostra terra possa definitivamente affrancarsi dal cancro che la uccide».