MISTERBIANCO. Litigano in consiglio comunale, i toni sono duri, si parla dei conti del comune di Misterbianco, quasi 50 mila abitanti, territorio dove domina il clan dei Nicotra, ritenuti i "re" della cocaina. Il faccia a faccia è tra il sindaco Nino Di Guardo, in passato al Pd ed eletto con una lista civica, e il consigliere Marcello Russo, che è maresciallo dei carabinieri in servizio a Siracusa. Al culmine dello scontro verbale, il sindaco urla in aula: "A Misterbianco c'è una amministrazione di persone per bene, oneste, nei confronti dei quali gli sbirri non hanno cosa fare. Se ne debbono andare gli sbirri, perché ci fanno schifo, oh benedetto dio".
Nel silenzio dell'aula sbigottita, rimbomba la voce del maresciallo Russo: "Questa è la sua legalità, complimenti. Si vergogni... si vergogni...". L'episodio risale alla seduta consiliare del 15 giugno scorso. A Misterbianco, ora, è comparso un manifesto firmato da 16 consiglieri comunali, quattro della maggioranza: "Non accettiamo che il sindaco Di Guardo rappresentante della città di Misterbianco disprezzi i carabinieri chiamandoli sbirri. Noi invece esprimiamo solidarietà all'Arma dei carabinieri e siamo orgogliosi di avere nella nostra città la tenenza dei carabinieri, supporto della legalità, a tutela dei cittadini e del territorio".
"Definire sbirri i carabinieri fa parte di un certo linguaggio mafioso, lo dico anche alla luce dei miei 28 anni di attività investigativa e di intercettazione. Che lo abbia fatto poi il sindaco Nino Di Guardo, che vent'anni fa era scortato proprio dai carabinieri, mi amareggia davvero molto". Così il consigliere comunale e maresciallo dei carabinieri, Marcello Russo, commenta la lite nel consiglio comunale di Misterbianco, culminata con le parole del sindaco: "Gli sbirri ci fanno schifo".
"Stimavo Di Guardo - dice - tant'è che mi sono candidato con una lista che lo ha sostenuto, ora sono all'opposizione. Capisco gli attacchi politici, se lo avesse fatto nella mia qualità di consigliere va bene. Ma ha attaccato l'istituzione dei carabinieri, è questo è inaccettabile". Russo è in servizio a Siracusa, dopo un periodo trascorso come carabiniere proprio a Misterbianco, dove è stato eletto alle ultime amministrative.
"Io non scaldo la sedia in consiglio - afferma - Faccio la spola tra Siracusa e Misterbianco. E svolgo l'attività ispettiva e di controllo che compete a un consigliere comunale, capisco che posso dare fastidio quando denuncio la cattiva amministrazione sui rifiuti o sui conti del bilancio. Chiamare sbirri i carabinieri, no. Che messaggio brutto alla cittadinanza". Russo riferisce di aver ricevuto tanta solidarietà: "Il vice presidente del Consiglio comunale ha chiesto pubblicamente scusa nella seduta successiva". Il sindaco? "Non l'ho sentito, non ha chiesto scusa, nemmeno con un comunicato stampa", conclude.
Non è più tenero il parlamentare Angelo Attaguile (Noi con Salvini), segretario della Commissione nazionale Antimafia: "Le dichiarazioni del sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo sono di una gravità inaudita, a tal punto che a mio avviso, adesso, non può far altro che chiedere scusa alle forze dell'ordine e dimettersi un istante dopo dalla carica istituzionale che ricopre".
Secondo Attaguile, "passa un messaggio gravissimo che un membro delle istituzioni neppure deve permettersi di pensare". "Dobbiamo aprire gli enti pubblici alle inchieste, al confronto, alle ispezioni, alle verifiche, alle critiche, perché tutto questo porta trasparenza e molto spesso può offrire un utile contributo per chi amministra. I cittadini e le forze dell'ordine che denunciano disfunzioni - conclude Attaguile - sono amici degli amministratori e non sbirri da allontanare, termine che offende tutti gli uomini delle forze dell'ordine che ogni giorno rischiano la propria incolumità per garantire serenità alla nazione". Attaguile investirà la commissione nazionale Antimafia della vicenda: "Chiederò che tutti gli atti, in primis il verbale della seduta del consiglio comunale in questione, siano trasmessi all'Antimafia".
Di Guardo: io strumentalizzato. Mi rivolgevo a un consigliere. "Ho definito 'sbirro' un consigliere comunale e confermo che i suoi sono atteggiamenti 'sbirreschi' che mettono paura alla cittadinanza. Se poi questa persona di mestiere fa il carabiniere, questa è un'altra storia. Le mie critiche sono per la sua attività di consigliere. Mi dispiace se qualche carabiniere si sia risentito, ma io mi riferivo al consigliere e non all'Arma, che rispetto come presidio di legalità e democrazia".
Così il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, si difende dalle polemiche per alcune frasi pronunciate durante una seduta del consiglio comunale nei confronti del consigliere Marcello Russo, che è anche maresciallo dei carabinieri a Siracusa. "Stanno strumentalizzando un caso che non esiste con lo scopo di rendermi antipatico all'Arma - sostiene il sindaco -. Da quarant'anni sono in prima linea, io ho fatto realizzare la Tenenza dei carabinieri a Misterbianco e io ho conferito la cittadinanza onorario al generale dell'Arma Carlo Gualdi. Mi riserbo di adire le vie legali contro chi mi accusa di essere nemico dei carabinieri". E al parlamentare Angelo Attaguile (Noi con Salvini) che lo invita alle dimissioni, il sindaco replica: "Stia fresco, alla scadenza del mio mandato mi ricandiderò".
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