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Caso Catania, la Figc apre un procedimento

ROMA. Il capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, ha aperto un procedimento sul caso Catania, che ha portato oggi all'arresto del presidente della società etnea Pulvirenti per presunta compravendita di partite del campionato di Serie B.

Palazzi ha chiesto alla Procura etnea gli atti dell'inchiesta. 

Sull'inchiesta che vede coinvolti i dirigenti del Catania, con l'accusa di aver comprato partite nel campionato di serie B appena concluso, si sono esposti anche i segretari, nazionale e siciliano, dell'associazione consumatori Codici, Ivano Giacomelli e Manfredi Zammataro:  «Ci costituiremo parte civile nel procedimento e informiamo i tifosi che è a disposizione già da oggi uno sportello presso la nostra sede di Catania per fare richiesta di rimborso degli abbonamenti della stagione appena conclusa e per chiedere un risarcimento per il danno subito».

«Che altre squadre vengano coinvolte, visto che la compravendita di una gara in questi casi prevede la correità», aggiungono  Zammataro e Giacomelli inoltre si complimentano con la Procura etnea «per l'importante lavoro svolto» e annunciano la presentazione a breve di un esposto «per chiedere di far luce su tutti gli eventuali profili di responsabilità».

«Il calcio - concludono Giacomelli e Zammataro - è stato nuovamente oggetto di speculazioni economiche. Il nostro obiettivo è che i presunti colpevoli di frode risarciscano gli spettatori che ignari sperano in uno sport ancora pulito».

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