ROMA. "E' una manata di fango non solo sulla squadra, ma sulla città". La Catania ferita e travolta dallo scandalo delle presunte partite truccate parla per bocca del suo cittadino e tifoso più illustre: Pippo Baudo racconta il suo "sconcerto" per la bufera che ha portato all'arresto del presidente della squadra etnea, Pulvirenti. "Mamma mia - aggiunge lo show man - che dispiacere, che tristezza... Il fatto che una squadra di nobili tradizioni come la nostra sia finita in una vicenda come questa mi meraviglia e mi sgomenta: abbiamo fatto campionati di serie A dignitosissimi e ora invece...". Quanto al presidente finito in manette Baudo spiega "certo, l'ho incontrato qualche volta. Anche con lui abbiamo vissuto delle belle stagioni con il Catania. Occorre aspettare che certe accuse vengano documentate, dimostrate. Mandare tutti quanti all'indice prima che l'istruttoria sia completata è troppo facile. Comunque questa e' una manata di fango sulla città". In città tra i tifosi è un brutto giorno: sconcertati, disorientati, preoccupati e aleggia l'atmosfera del 1993, anno in cui la società allora presieduta da Angelo Massimino venne radiata per una storia di fideiussioni mancanti ritrovandosi costretta a ripartire dai dilettanti. Le domande su cosa ne sarà dei colori rossazzurri si moltiplicano e nell'immediato sono destinate a restare insolute. Duramente critici nei confronti di Pulvirenti e in particolar modo del suo vice Pablo Cosentino, i club organizzati per il momento restano in silenzio. Su Facebook, il gruppo ''Quando saremo tutti nella nord'', riferito alla curva più calda del ''Massimino'', rivendica con orgoglio: ''Onore a noi che non ci siamo mai venduti. Che non ci siamo girati dall'altra parte. Che abbiamo denunciato il disastro Catania già un anno fa. Il prezzo da pagare sarà alto e lo pagheremo. È giusto così. È il modo per difendere l'integrità e la purezza della nostra Storia. E poi ripartiremo. Da qualunque categoria. Onesti, e puliti''. Chi si spinge oltre il web avventurandosi in un commento non nasconde la propria indignazione. ''E' uno schifo'', sintetizza eloquentemente un tifoso nei pressi dello stadio. ''Una notizia così ci ha fatto molto male e fa riflettere sui silenzi della presidenza negli ultimi mesi'', dice un altro sostenitore.