CATANIA. Madonna, Raffaella Carrà, Gloria Gaynor, Abba. La colonna sonora del corteo che chiude il Catania pride, organizzato da Arcigay Catania e Queer as Unict, è quella che ti aspetti. Le icone musicali del mondo gay accompagnano un corteo giocoso che sfila con bandiere in bella vista per il centro della città. Catania aderisce all’Onda Pride, il movimento nazionale delle realtà LGBT che, con eventi e parate, iniziati l’1 luglio, dal nord al sud del Paese, vuole sensibilizzare sui temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Tra le iniziative anche quella artistica di Serena Di Caro che ha presentato il progetto Made in body indagando le identità umane attraverso la contaminazione di vari mezzi linguistici. Lungo il corteo, in tanti, omosessuali e non, tengono in mano cartelli colorati con scritte varie: “Libera di essere lesbica”; «Alcuni ragazzi amano i ragazzi. Fattene una ragione». Una donna musulmana, coperta dal suo chador, riprende da un balcone, con il telefonino, la parata che scorre sotto i suoi occhi: gay con tutù, transessuali con tacchi a spillo, abito lungo e trucco evidente, uomini in mutande, altri con parrucche. Lungo il corteo sfilano più discretamente anche le famiglie Arcobaleno, Amnesty, i componenti della Valigia Rossa con il direttore nazionale in prima fila. Ci sono le donne di Se non ora quando, le Voltapagina, il Gruppo Pegaso. Cardine dell’iniziativa è il concetto di human pride, ovvero la possibilità di ogni individuo di vivere con pari opportunità, dignità e tutele.