CATANIA. L'aeroporto di Catania rimarrà chiuso fino alle nove di mattina a causa della cenere lavica emessa dall'Etna. Lo ha deciso l'unità di crisi dello scalo, che tornerà a riunirsi nella prima mattinata per valutare la situazione. L'emissione di cenere proviene dal nuovo cratere a pozzo apertosi recentemente sull'alto fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna, dove resta ancora elevata l'ampiezza del tremore vulcanico. Lo rende noto l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania in merito al secondo episodio parossistico del cratere dell'Etna, dopo quella della notte tra mercoledì e giovedì scorsi, che in meno di 36 ore ha raggiunto l'acme, accompagnato da una colonna eruttiva che ha raggiunto l'altezza di almeno 7 km sopra la cima del vulcano. L'Ingv ha rilevato inoltre che «dopo le ore 9 l'attività esplosiva è gradualmente diminuita per passare a sporadiche emissioni di cenere nel tardo pomeriggio». "Dobbiamo osservare l'evoluzione del fenomeno - ha aggiunto - e per questo abbiamo la sala operativa attiva 24 ore su 24 e ci sono squadre al lavoro sul campo. Stiamo seguendo il fenomeno con la massima attenzione possibile''. Il fenomeno in corso, ha detto ancora Privitera, non è una colata di lava, ma ha un carattere esplosivo. "Sicuramente - ha aggiunto - l'eruzione più grande del primo tipo è stata quella avvenuta fra il 1991 e il 1992 ed è stata la più grande avvenuta negli ultimi 360 anni". Quello in corso è invece il "fenomeno parossistici di tipo esplosivo e, per la quantità di materiale fuoriuscito è il maggiore evento di questo tipo osservato negli ultimi 20 anni". Nel cratere Voragine fenomeni simili anche se meno intensi erano avvenuti il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999.