CATANIA. È stato riaperto al traffico stamane alle 6:30 l'aeroporto di Catania. Lo scalo aereo era stato chiuso la notte scorsa all'una a causa della cenere emessa dall'Etna. Intanto, l'eruzione continua ma con un'energia in calo tanto che il livello di allerta è sceso a 'attenzione'. C'è ancora attività nei crateri sommitali, e in particolare alla 'voragine', ma è in netto calo l'emissione di cenere che, al momento è blanda, e che i venti spingono verso nord, in direzione della costa Tirrenica della Sicilia. I fenomeni sono monitorati dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. Da osservazioni dirette di esperti dell'Ingv di Catania emerge che, dopo i quattro episodi parossistici al cratere Voragine dell'Etna, negli ultimi giorni l'attività eruttiva si è spostata al Nuovo cratere di Sud-Est (Nsec), interessando la 'bocca' a pozzo formatasi intorno al 25 novembre sull'alto fianco orientale del cono del Nsec. In una nota, diffusa questa mattina, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania ricostruisce l'attività degli ultimi giorni del vulcano attivo più alto d'Europa. Nelle ore serali del 5 dicembre, l'attività eruttiva alla Voragine era progressivamente diminuita. Tra le 02:00 e le 03:00 le telecamere di sorveglianza dell'Ingv hanno registrato l'inizio di una vivace attività stromboliana alla bocca sul fianco orientale del Nsce. All'alba, sono avvenute alcune frane di materiale instabile sul fianco del cono (materiale vecchio misto con frammenti di lava calda), trasformandosi in valanghe ardenti, in particolare alle ore 06:12 e alle 06:57, che hanno percorso poche centinaia di metri in direzione della desertica Valle del Bove. Durante la giornata, le osservazioni sono state parzialmente ostacolate dalla presenza di nubi; con il migliorare delle condizioni di visibilità nel pomeriggio, la telecamera termica a Monte Cagliato ha mostrato la presenza di attività effusiva, che aveva generato due colate laviche. Una era andata in senso nord-orientale per meno di un chilometro e sembrava poco alimentata, l'altra, ben alimentata, avanzava verso est in direzione della Valle del Bove. Nella serata, l'attività stromboliana continuava a un ritmo molto costante, e il ramo attivo della colata lavica aveva quasi raggiunto il fondo della Valle del Bove. Al momento, l'attività non mostra variazioni.