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«Droga e rapine», 25 indagati su 26 con le bocche cucite

Il sindaco di Adrano scrive al prefetto e al questore per congratularsi per l’esito dell’operazione, in un momento «delicato»

CATANIA. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere venticinque dei ventisei arrestati del blitz: Aderno, condotto dalla Squadra mobile etnea e dagli agenti del Commissariato di Adrano.

Ventotto le persone coinvolte nella vicenda giudiziaria (due sono latitanti), legata ad un gigantesco traffico di droga, collegato a una serie di rapine che servivano per autofinanziarlo. L’area geografica è quella di Adrano, Biancavilla, Paternò, Belpasso, Santa Maria di Licodia, dove due clan un tempo rivali si sono accordati per spartirsi la torta.

Da una parte il clan Toscano-Mazzaglia-Bonaccorsi di Biancavilla, guidato da Vito Amoroso; dall’altro Francesco Rosano, il cui padre, anche lui implicato nella indagine, viene indicato dagli investigatori della polizia come legato a doppio filo con la costa Santangelo, alias: Taccuni.

Angela Ventura, l’unica donna coinvolta nella indagine e ad avere ottenuto per questa causa i «domiciliari», assistita dall’avvocato Giuseppe Cinardi, ha invece deciso di difendersi con una strategia diversa. «Sono estranea a fatti contestatimi», pare abbia detto al magistrato inquirente.

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