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Truffa: chiesto il rinvio a giudizio per l'imprenditore Orazio Bosco Lo Giudice

CATANIA. La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata dell'imprenditore Orazio Bosco Lo Giudice nell'ambito delle indagini su finanziamenti pubblici da 4,5 milioni di euro concessi alla Ita Cta, società della quale era amministratore unico. Per lo stesso reato sono imputati anche Orazio Brischetto e Gaetano Miller.

Mentre Orazio Bosco, assieme a suo fratello Concetto, agli arresti domiciliari per l'inchiesta Tecnis, è accusato anche per malversazione. Stesso reato contestato anche altre due società: la Ternirieti Scarl e la San Marco Scarl. Il Gup Giancarlo Cascino ha fissato la prima udienza preliminare il 10 giugno. Al centro dell'inchiesta, coordinata dal procuratore Michelangelo Patanè e dai sostituti Alessia Natale e Alessandro Sorrentino, le indagini della guardia di finanza di Catania che l'11 luglio del 2015 portarono al sequestro preventivo di 4.525.857 di euro, disposto dal Gip, per fatti compiuti quando Orazio Bosco Lo Giudice era amministratore unico della "Ita Cta S.r.l.".

L'imprenditore è accusato di avere "fraudolentemente percepito, nell'ambito del cosiddetto patto territoriale delle Aci, contributi e agevolazioni pubbliche di oltre 4,5 milioni di euro erogati dal ministero delle Attivita' Produttive per favorire lo sviluppo economico e occupazionale di aree depresse". L'obiettivo era di creare occupazione con il Patto territoriale delle Aci ma, secondo l'accusa, i macchinari acquistati con quei fondi sarebbero stati utilizzati da altre aziende.

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