CATANIA. Imputazione coatta per sei persone e archiviazione per altre undici. Lo ha disposto il gup di Catania, Gaetana Bernabò Distefano, nell'ambito dell'inchiesta su conferimento e mantenimento di centinaia di cani randagi in due strutture gestite dall'associazione 'Nova Entra'. Lo scrive il quotidiano 'La Sicilia' precisando che la Procura dovrà contestare, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata, maltrattamenti e abbandono di animali. Gli indagati che restano nell'inchiesta sono i veterinari Mario Bongiorno e Antonio Seminara, il primo capo di 'Nova Entra', il secondo dirigente sanitario dell'associazione. Rosario Puglisi, all'epoca dei fatti dirigente comunale dell' ufficio Ecologia e responsabile per le gare d'appalto (Rup), Carmelo Macrì e Carmelo Rubbino, dirigenti Asp del settore veterinario e Gaetano Bonanno, nel periodo dei fatti, funzionario comunale dell'ufficio antiabusivismo edilizio.
L'inchiesta era nata da un esposto anonimo del luglio del 2013 e portò inizialmente ad una serie d'indagini della polizia di Stato e successivamente a ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri del Nas e di una task force del ministero della Sanità. In Procura fu poi presentata un altro esposto da 'L' altra zampa', sostenuta poi da Lav, Pae e Lega cane. A carico dei sei indagati, scrive La Sicilia, il Gup "ravvisa l'associazione allo scopo di commettere la truffa ai danni del Comune, ottenendo un appalto per il canile di San Giovanni Galermo senza avere i requisiti iniziali e di proseguire omettendo i dovuti controlli, effettuando poi gli stessi senza rilevare gli inadempimenti comprovati dagli accessi di polizia, carabinieri del Nas e veterinari del ministero".
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