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L'Etna torna a farsi sentire, protezione civile innalza livello di allerta

CATANIA. Torna a farsi vedere e sentire l'Etna con una nuova attività stromboliana in corso dal cratere di Nord-Est. È caratterizzata da esplosioni e una debole emissione di cenere lavica diluita che ricade, per il momento, nella zona sommitale del vulcano senza costituire un problema, al momento, per l'aeroporto di Catania che è pienamente operativo.

Dal cratere non emergono nè colate nè fontane di lava. I sismografi dell'Ingv di Catania continuano a registrare un graduale aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico, che non è alto, ma sopra la media, accompagnato da un intenso degassamento e da sporadiche e deboli emissioni di cenere dallo stesso cratere. Dall'inizio di aprile 2016, gli studiosi hanno registrato una graduale ripresa dell'attività eruttiva nella parte più alta del vulcano che si è manifestata con un aumento dell'emissione di gas soprattutto dal Cratere di Nord-Est e dalla bocca che si è aperta il 25 novembre 2015 sull'alto fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est.

Cambia scenario l'eruzione sull'Etna: fontane di lava pulsanti sono presenti nella Voragine da dove si è alzato un pennacchio di cenere piegato dal vento verso est-sudest, raggiungendo un'altezza di 3.000-3.500 metri sopra la cima del vulcano. È quante emerge da sopralluoghi dell'Ingv di Catania. Allo stesso tempo è prima diminuita e poi cessata l'attività stromboliana del cratere di Nord-Est. Con l'inizio dell'attività parossistica gli strumenti dell'Ingv hanno registrato un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico, la cui sorgente si è spostata verso la Voragine. Un trabocco magmatico emerge dall'orlo occidentale della depressione craterica Voragine-Bocca Nuova, alimentando un modesto flusso lavico diretto verso ovest e limitato all'area sommitale. L'attività eruttiva viene seguita costantemente attraverso i sistemi di sorveglianza visiva, termica, sismica e delle deformazioni del suolo dell'Ingv. L'aeroporto di Catania è operativo.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha innalzato il livello d'allerta relativo all'Etna: i parametri registrati nelle ultime 36 ore e le comunicazioni ricevute da Ingv, Osservatorio etneo e università di Firenze hanno infatti spinto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio a disporre l'allerta gialla, un livello che indica uno «stato di potenziale disequilibrio» del vulcano. L'allerta gialla prevede un'intensificazione delle attività di vigilanza e monitoraggio da parte dei centri di competenza scientifica, un'attività mirata dei potenziali scenari di impatto locale e l'allertamento del territorio e dei sindaci dei comuni interessati per l'adozione di eventuali misure operative per far fronte ai fenomeni che si dovessero verificare.

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