CATANIA. A seguito dell' eruzione delle scorse settimane l' orografia dell' Etna ha subito profondi cambiamenti nella zona sommitale del vulcano più alto d' Europa, ma questo non significa che sia regredito. A rilevarlo è un sopralluogo Dell' Ingv, che ha conferito al geologo Marco Neri il coordinamento della «missione». Il report, i cui primi dati sono già oggetto di approfondimento della comunità scientifica, evidenzia gli avvenuti mutamenti nella zona sommitale. Come se l' Etna avesse fatto maquillage. I cambiamenti più marcati si sono verificati nella zona del Cratere Centrale, che a sua volta si diversifica in Voragine e Nordest. In questa area gli studiosi hanno riscontrato una serie di fratture eruttive profonde circa 400 metri e di lunghezza pari a circa 1.200 metri. Nel «sottocratere» Nordest l' attività si è concretizzata con attività di degassamento da fumo che ha interessato le fessure; nel «sottocratere» Voragine. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI CATANIA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE