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"Valori 800 volte superiori alla norma", sigilli a depuratore catanese

Fiume Simeto

CATANIA. Sono stati posti i sigilli all’impianto di depurazione di Santa Maria di Licodia, in provincia di Catania. Il provvedimento è stato disposto dal Gip su richiesta della Procura etnea. Le verifiche dei tecnici dell’Arpa hanno accertato gravi carenze dell’impianto che scarica i reflui fognari dopo un processo di depurazione.

I risultati del campionamento hanno rilevato la presenza di valori di “escherichia coli” ( batterio presente nelle feci) anche 800 volte superiori al limite massimo. Trovati anche valori di azoto ammoniacale ( presente nei concimi dei terreni) almeno 3 volte superiori alla norma, mentre quelli dei macro descrittori COD e BOD5 - che indicano una misura indiretta del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione d'acqua -  sono stati trovati due e quattro volte superiori ai limiti. Le acque che scorrono nel vallone Solpa Maneri vanno poi a confluire nel Simeto.

Sono state iscritte nel registro degli indagati due persone. L’impianto sequestrato non verrà fermato, ma il Gip ha concesso l’autorizzazione all'uso, nominando come custode il direttore dell’Arpa di Catania, che dovrà assicurare lo svolgimento delle attività di depurazione in maniera conforme alla legge.

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