Catania

Sabato 12 Ottobre 2024

Ritrovato il 12enne eritreo scappato da una comunità per minori di Acireale

ACIREALE. Ha solo 12 anni il ragazzino eritreo soccorso dai poliziotti di Giardini Naxos. È uno dei minori non accompagnati sbarcati in Sicilia nel mese di giugno.  Era stato affidato ad una comunità per minori di Acireale dalla quale si è allontanato. Camminava sulla A18 quando è stato individuato dai poliziotti. «Volevo raggiungere i miei amici sbarcati con me a Pozzallo», ha detto agli agenti. Soccorso ed identificato, è stato accompagnato in comunità. Aumentano in maniera «esponenziale» i minori stranieri non accompagnati (Msna) che vengono contattati o presi in carico dai servizi sociali dei Comuni italiani: 13.523 bambini e ragazzi nel 2014, quasi il doppio dei 7.870 assistiti nel 2004-06. L'incremento più consistente è cominciato nel 2011 (9.197 Msna contro i 4.588 del 2010) e nel 2014 ha raggiunto il picco. È quanto emerge dal Rapporto Anci-Cittalia 2016, presentato a Roma, che fa il punto sulle politiche di accoglienza dei Comuni per i minori che arrivano soli nel nostro Paese. Una situazione destinata a ulteriori mutamenti - specialmente nei numeri - visti gli arrivi nel 2015 («150 mila persone») e 2016 («stesso trend dell'anno scorso»), ha riconosciuto il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell'Interno. Tra il 2006 e il 2014, osservano Anci e Cittalia, l'incremento maggiore di Msna si è registrato nel Sud e nelle Isole. Nel 2014 le regioni con il numero più elevato di minori presi in carico dai Comuni sono Sicilia (oltre 3.100), Lazio (2.241) e Calabria (1.470). Per quanto riguarda i singoli Comuni, il primato va a Roma (1.960); seguono Reggio Calabria (695), Palermo (557), Messina (556) e Catania (532). L'85% dei minori assistiti sono concentrati in un centinaio di Comuni, in alcune aree del Nord del Paese, nel Sud della Puglia, in Calabria e Sicilia. In alcune città, ha osservato Morcone, «soprattutto al Sud» i minori stranieri non accompagnati sono «troppi» e «vanno a caricare l'attività dei sindaci già faticosa», per questo serve una «redistribuzione» equilibrata ma soprattutto una «legge organica complessiva, come il ddl Zampa - che oggi va ridisegnato in tempi rapidi - che tratti tutto il settore» dell'accoglienza dei Msna «in un piano strutturato». Nel frattempo, «per necessità» - «ma non sono entusiasta, perchè serve una legge» - è stato inserito un emendamento nel decreto Enti locali, che prevede la redistribuzione di questi minori. Il 96% dei minori soli presi in carico dai Comuni nel 2014 sono maschi, il 55,6% ha 17 anni e oltre la metà proviene da quattro paesi: Egitto (21,5%), Bangladesh (13,2%), Gambia (10%) e Albania (9,1%). Dal 2004-2006 sono aumentati i richiedenti di  protezione internazionale: si passa da 251 minori agli oltre 3.000 del 2014 (23,4%). Degli oltre 13 mila giovanissimi presi in carico nel 2014, 9.229 (68,2%) sono stati collocati in una  struttura di prima accoglienza. I ragazzi passati alla seconda accoglienza, sommati a quelli già presenti, sono invece 8.448. Alcuni però sono fuggiti: 2.717, il 29,4%, nel caso della prima accoglienza, 1.082, il 13%, nel caso della seconda.    Il costo medio giornaliero sostenuto per l'inserimento di un minore straniero è pari a 81,5 euro in prima accoglienza, di 75,8 euro in seconda. «La situazione richiede un sistema di accoglienza e integrazione strutturato e realmente diffuso su tutto il territorio nazionale», ha osservato il vicepresidente dell'Anci, Umberto Di Primio. Occorre affrontare «alcuni nodi cruciali» come «l'aumento dei posti nelle reti strutturate di prima e seconda accoglienza, la deroga al blocco del turnover del personale dei Comuni che accolgono i minori soli nell'ambito dello Sprar fino alla riduzione dei tempi di nomina del tutore e del rilascio del permesso di soggiorno».

leggi l'articolo completo