CATANIA. Allagamenti "prossimi venturi". È allarme, rilanciato ieri dal consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Catalano che ricorda "i forti temporali dei giorni scorsi" ma soprattutto le "piogge torrenziali degli ultimi anni per le quali slarghi, strade e piazze si sono trasformati in laghi o fiumi artificiali con danni soprattutto in via Etnea". Catalano chiede al sindaco Enzo Bianco una conferenza dei servizi con i colleghi dell' hinterland "per studiare tutte le soluzioni più efficaci". L' assessore ai Lavori pubblici, Luigi Bosco, risponde: "Le riunioni con gli amministratori dei Comuni vicini ci sono già state. Siamo, intanto, riusciti a fare inserire nella cosiddetta "piattaforma -Rendis" (lanciata dal Governo dopo l' alluvione di Genova, ndr) i finanziamenti per i lavori che consentiranno l' allacciamento di San Giovanni La Punta, Nicolosi, Trecastagni e Ficarazzi di Aci Castello al canale di gronda". "Purtroppo - aggiunge l' esponente della giunta Bianco - Catania ha un sistema idraulico concepito per una popolazione urbana di 400 mila abitanti ed extraurbana di 100 mila. I numeri sono cambiati. Sono aumentati fino a 400 o 500 mila i residenti nei paesi limitrofi, conseguenzialmente si sono anche accresciute le superfici pavimentate. Sulla nostra città si riversano, così, quantità di acque piovane ben oltre il sopportabile. Questo si somma alla tropicalizzazione del clima con precipitazioni sempre più violente, che Piazza Università sommersa dall' acqua sono una realtà con cui bisogna fare i conti". DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI CATANIA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE