Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

"In discoteca i buttafuori del clan", 12 arresti nel Catanese

CATANIA. Con i loro affari illeciti i membri del clan riuscivano ad influenzare l'economia locale della fascia jonica e pedemontana della provincia di Catania. E poi lo spaccio di droga, le rapine ed una serie di colpi nei confronti di autotrasportatori. E' la ricostruzione dei carabinieri che ha portato a dodici arresti fra presunti capi e gregari del clan mafioso Brunetto, costola della famiglia Santapaola-Ercolano. Il clan sarebbe guidato da Pietro Carmelo Olivieri, che opera tra Castiglione di Sicilia, Giarre e Fiumefreddo di Sicilia. I reati ipotizzati, a vario titolo, dalla Dda della Procura etnea sono: associazione mafiosa, spaccio di droga, detenzione di armi e rapina. Le indagini hanno fatto luce sulle dinamiche interne al gruppo tra il giugno del 2013 e il novembre del 2014, con la guida affidata a Oliveri dopo la morte del capo storico, Paolo Brunetto, e per la detenzione (ai domiciliari) del fratello del boss, Salvatore Brunetto. Gli accertamenti dei carabinieri, sottolinea in una nota la Procura di Catania, hanno fatto emergere la commissione di rapine, furti di veicoli e lo spaccio di cocaina e marijuana, oltre a un controllo degli esercizi commerciali della zona di "competenza" con l'imposizione a ristoranti e locali da ballo dell'impiego di affiliati come buttafuori o addetti alla sicurezza. Uno degli arrestati, Giuseppe Calandrino, è stato trovato in possesso di armi e munizioni. Tra i destinatari del provvedimento anche anche Alfio Di Grazia, Pietro Carmelo Oliveri, Alessandro Siligato e Luca Daniele Zappalà. L'ordinanza è stato notificata in carcere a 5 indagati già detenuti per altra causa. Dalle indagini è emersa anche l'attenzione usata dagli associati nell'evitare controlli delle forze dell'ordine e la ricerca di armi da fuoco per affrontare eventuali aggressioni di gruppi criminali antagonisti. Cinque provvedimenti restrittivi sono stati notificati ad altrettanti detenuti. Gli arrestati sono: Alfio Di Grazia, di 43 anni; Vito Fazio, di 69; Leonardo Fresta, di 34; Alessandro Siligato, di 37; Francesco Pace, di 44; Paolo Patanè, di 30. Agli arresti domiciliari è stato sottoposto Marco Miraglia, classe 1994, di Giarre. In carcere l'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata a Salvatore Brunetto, di 48 anni, detenuto nel carcere di Terni; Giuseppe Calandrino, di 42, ad Agrigento; Pietro Carmelo Olivieri, di 49, a Lanciano (Chieti), Alfio Patenè, di 38, a Frosinone, e a Luca Daniele Zappalà, di 41, a Catania.

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