CATANIA. Società, terreni e una lussuosa villa con piscina realizzati con i soldi della mafia. A Santa Venerina Antonino Castorina, 63 anni, ritenuto dagli investigatori elemento di spicco del clan Santapaola-Ercolano aveva costruito il suo “impero”. Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, diretta dal Primo Dirigente Renato Panvino, hanno eseguito nei suoi confronti un decreto di confisca beni, emesso dalla Corte di Appello di Catania, divenuto definitivo dopo il vaglio della Suprema Corte, con cui è stata disposta l’acquisizione al patrimonio dello Stato di una serie di immobili e società riconducibili a Castorina e alla sua famiglia. La confisca arriva a conclusione dell’iter giudiziario avviato con la proposta di applicazione di misura di prevenzione a firma del Direttore della Dia, inoltrata dopo un'articolata attività di indagine svolta nel 2010 dal Centro Operativo di Catania. L'indagine si è sviluppata sulle attività di Castorina ritenuto referente nel territorio di Santa Venerina del potente clan mafioso “Santapaola-Ercolano e sull’anomala posizione economica dell’interessato e del suo nucleo familiare. La Dia di Catania, dopo la decisione della Corte di Cassazione gli ha confiscato beni per più di un milione e 700 mila euro.