Catania

Sabato 23 Novembre 2024

Arresto del boss Galletta: patologie accentuate per evitare il carcere e "medici compiacenti"

CATANIA. Torna in carcere il boss Maurizio Galletta, di 51 anni esponente di spicco del clan Santapaola. Ha alle spalle un ergastolo per diversi omicidi. Il boss è oggi accusato dei reati di concorso in falsità ideologica, truffa aggravata ai danni dell’Inps, intestazione fittizia di beni e detenzione e porto illegale di pistola. Da anni era riuscito non solo ad ottenere gli arresti domiciliari per asserite condizioni di salute non compatibili con il regime carcerario, ma aveva anche ottenuto dall’Inps una pensione e una indennità di accompagnamento. A seguito di un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, nel luglio del 2008, Galletta è stato scarcerato, mentre si trovava nel carcere di Parma, e sottoposto alla detenzione domiciliare nella sua casa a Catania, frazione Vaccarizzo – villaggio Delfino, “non essendo le condizioni fisiche conciliabili con il regime carcerario”. Il tutto, secondo gli investigatori della Dia di Catania che lo hanno arrestato su ordine del gip di Catania e su delega della Procura etnea, grazie a false certificazioni mediche rilasciate da specialisti compiacenti. Galletta era in regime di detenzione domiciliare, ma continuava a gestire affari illeciti. Il boss avrebbe simulato una patologia grazie alla quale riceveva una pensione dell’Inps. Le indagini preliminari sono servite ad accertare eventuali responsabilità di medici e specialisti, con incarichi dirigenziali nella sanità pubblica, che nel tempo hanno sottoposto a visite e perizie Galletta. Soono stati perquisiti studi e uffici di medici di diversi dottori. Nell’operazione di oggi è stato arrestato anche Rosario Testa, cognato di Galletta, è anche indagato per il tentato omicidio di suo fratello Angelo Testa e di suo nipote Francesco Testa. Infatti il 3 maggio del 2015 infatti Rosario Testa avrebbe sparato diversi colpi di pistola contro i due a causa di rancori familiari e per debiti economici. Il terzo indagato è un romeno M.D.A accusato di favoreggiamento personale aggravato perché, armato. L’uomo insieme ad altri due complici avrebbe fatto da vedetta per avvertire Maurizio Galletta nel caso di arrivo delle forze di polizia nella zona Villaggi Delfino. Le immagini del circuito di videosorveglianza della zona hanno evidenziato che in un episodi M.D.A ha sparato contro alcune persone che si erano introdotte all’interno di un appartamento. Nell’ambito della stessa inchiesta sono indagati per intestazione fittizia di beni, Antonino Luigi Ragusa e Carmelo Spampinato. Maurizio Galletta aveva intestato un distributore di carburanti con annesso lavaggio e bar, a San Giovanni la Punta e un’altra pompa di benzina ad Acitrezza alla Rasp di Ragusa Antonino Luigi & C. Sas, costituita di recente da Ragusa e Carmelo Spampinato, rispettivamente marito di Marzia Galletta e convivente di Giovanna Galletta, tutte e due figlie di Maurizio Galletta. Ma chi è Maurizio Galletta? Il boss era già sorvegliato speciale ed è conosciuto nel panorama giudiziario siciliano perché già condannato nell’anno 2007, con sentenza definitiva, alla pena dell’ergastolo, per essere stato riconosciuto colpevole, in concorso con il boss Maurizio Zuccaro, di due reati: l’omicidio aggravato e la distruzione di cadavere in danno Salvatore Di Vittorio, altro boss del gruppo “a Savasta”, commesso a Vaccarizzo. Infine anche Galletta è stato ì condannato alla pena detentiva di 27 anni  di reclusione per il duplice omicidio di Angelo Di Pietro, e di Giulio Magrì. Per questi reati Galletta è stato arrestato il 5 marzo 1996 e detenuto in vari istituti carcerari. Sottoposto a continui accertamenti medici presso varie strutture sanitarie pubbliche:nell’arco di circa 12 anni, dal 1996 al 2008, è stato trasferito in 17 strutture carcerarie ed è stato sottoposto a numerose visite ambulatoriali.  

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