Esplosione sull'Etna a 2.700 metri, 10 feriti: coinvolti turisti e una troupe della Bbc - Video
CATANIA. Dieci persone sono rimaste ferite dall'esplosione di uno dei crateri dell'Etna che è in attività. Sono stati colpiti da materiale lavico. Nessuno sarebbe in gravi condizioni. Soltanto sei saranno ricoverati negli ospedali di Catania e Acireale. Una esplosione freatica, dovuta all'incontro tra la lava incandescente e la neve, avvenuta nei pressi del fronte lavico, zona Belvedere, a circa 2700 metri di quota. Spiegano dall'Ingv: "Questo tipo di esplosioni possono avvenire quando una colata lavica si muove sopra la neve, che al contatto si scioglie. Se si forma una pozza d'acqua che viene ricoperta dalla colata, l'acqua può tendere a vaporizzarsi e quindi esplode". Tra i feriti ci sarebbe anche un tecnico dell'Ingv, che avrebbe riportato solamente qualche escoriazione. Ci sono anche dei turisti stranieri tra i feriti. Tre di loro sono inglesi e si trovano nell'ospedale di Acireale per delle escoriazioni. Un altro turista straniero è nel pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Sono stati soccorsi anche da personale della polizia di Stato di Catania dopo che la sala operativa ha lanciato l'allarme. Sul posto stanno operando guide dell'Etna e militari del soccorso alpino della guardia di finanza di Nicolosi. C'è anche una troupe della Bbc tra i feriti dell'esplosione sull'Etna. La giornalista Rebecca Morelle, corrispondente scientifica per l'emittente britannica, è stata lievemente ferita alla testa mentre si trovava sul vulcano per lavoro. "I vulcanologi dicono che è stato l'incidente più pericoloso in 30 anni di carriera", ha raccontato sul suo profilo Twitter in inglese. "La troupe è ok. E' stato davvero spaventoso", ha commentato, aggiungendo che "è un'esperienza che non vorrò ripetere mai e poi mai". "I soccorsi e le guide sono stati eccellenti", ha concluso la giornalista, complimentandosi "per un 78enne che ha trovato subito la via di fuga". La presenza di personale Ingv nei pressi del fronte lavico è giustificato dalla necessità di verificarne con esattezza la posizione. E' un lavoro che viene eseguito con costanza. La prefettura di Catania e l'Ingv, sulla scorta delle notizie date dalle forze dell'ordine impegnate sul fronte lavico, starebbero valutando l'ipotesi di vietare l'accesso alle alte quote nei pressi dell'eruzione.