CATANIA. Ha già dato i suoi frutti, consentendo a decine di coppie di non dover rinunciare ad avere un figlio a causa di una malattia: i primi risultati della "Biobanca per la preservazione della fertilità" dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro sono stati presentati ieri a Catania alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi e del Sottosegretario alla Salute Davide Faraone. La Biobanca, attiva nell’ambito del Servizio di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, consente di crioconservare le cellule (ovociti, spermatozoi, tessuto ovarico) da utilizzare, attraverso tecniche di PMA, in un momento successivo. «Oggi - ha detto Gucciardi - abbiamo reso pubblico qualcosa che funziona già da un po' di tempo: le inaugurazioni vuote non appartengono al nostro modo di operare. Il mio grazie, quindi, va al direttore generale Pellicanò che rappresenta per intero questa Azienda ospedaliera, un’eccellenza che ha un ruolo di primo piano non soltanto nel campo dell’urgenza, come la Biobanca dimostra. E un grazie di cuore al professore Scollo per la sua sobrietà, per il suo modo normale di fare cose straordinarie, con la collaborazione di una grande squadra». "È questo - ha aggiunto - il modello che vogliamo, in cui un’eccellenza fa parte di una rete che funziona. Oggi lo possiamo dire a testa alta e con gratitudine verso chi ha consentito tutto questo: in Sicilia ci si può curare con la qualità che offrono le altre regioni più importanti». «Occuparsi della fertilità in occasione di una malattia o di un grave danno - ha detto Faraone - vuol dire occuparsi di qualcosa che non è affatto secondario. Perché dà speranza, dà una prospettiva. Un plauso a chi ha pensato alla Biobanca, a chi l'ha strutturata e a chi l’ha costruita. Ora bisogna creare una sinergia fra tutte le strutture ospedaliere affinché la Biobanca sia una parte di un’azione efficace da realizzare in maniera complessiva».