CATANIA. Non la classica truffa della falsa eredità per la quale serve un acconto per riscuoterla o la richiesta di prestito da parte di un amico del figlio o della figlia. Modi per spillare soldi alle ingenue vittime, soprattutto nel periodo estivo. Questa volta il piano era più sofisticato e studiato. Dalla fabbricazione di documenti falsi per assumere un’altra identità al prelievo di una cospicua somma in contati dal conto corrente di una anziana conoscente, naturalmente ignara di tutto, della quale avevano usurpato le generalità.
Antonino D’Urso, 30 anni, e Santa Frusteri, 49 anni, avevano preparato tutto con cura, ma non avevano previsto solo una cosa: la loro emozione evidente. Quando si sono presentati allo sportello di un istituto bancario nel centro di Catania, infatti, tutto sembrava filare liscio e l’impiegato probabilmente sarebbe stato ingannato se il loro nervosismo e l’incomprensibile fretta non avesse insospettito il bancario.